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19 giu 2024

Marco Casini: “Fiumi tombati priorità da affrontare per la messa in sicurezza dell'ambiente. A Roma censiti più di 40 km e 30 tratti fluviali"

Intervento del Segretario generale all'evento dei Dipartimenti della Protezione Civile e Casa Italia

Oggi, il Segretario generale Marco Casini è intervenuto a “I fiumi tombati: non mettiamoci una pietra sopra!”, l’appuntamento organizzato presso l’Auditorium di Via Vitorchiano dal Dipartimento Casa Italia e dal Dipartimento Protezione Civile alla presenza di esperti e istituzioni, fra cui Nello Musumeci, Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, e Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. 

"Il tema dei fiumi tombati è un argomento di grande rilevanza per la sicurezza del nostro territorio  - ha spiegato Marco Casini-. Il fenomeno si inquadra nel più ampio tema della pericolosità idraulica e del conseguente rischio alluvioni per la popolazione. 

Affrontare oggi questo tema in modo efficace, in ottica di prevenzione e di gestione delle emergenze, è un problema essenzialmente di conoscenza e di risorse. La conoscenza, approfondita e costantemente aggiornata, deve riguardare il clima e l’idrologia locali, l’orografia e l’uso dei suoli, le opere idrauliche e il loro stato di manutenzione, il comportamento idraulico dei corsi d’acqua nei diversi tempi di ritorno e i beni esposti. Ciò al fine di individuare gli interventi strutturali per la mitigazione del rischio e le risorse necessarie. 

L’Autorità, a partire dal 2023, ha avviato un'importante attività di aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio dei principali corsi d’acqua del distretto che porterà entro un anno alla rimappatura di oltre 20 fiumi. Nello stesso tempo ha individuato la necessità di un primo pacchetto di interventi da realizzarsi nei prossimi tre anni per oltre 2,5 miliardi di euro.

"Sul tema, l’Autorità ha avviato, in collaborazione con le Regioni, i Consorzi di bonifica e i Comuni del distretto, una ricognizione volta ad acquisire un censimento aggiornato. Questo censimento si concentra su diversi aspetti fondamentali, tra cui la geolocalizzazione e la caratterizzazione dei singoli tratti, il censimento degli eventi idraulici avversi registrati nel corso degli anni, la caratterizzazione degli scenari di pericolosità idraulica, e gli interventi di manutenzione effettuati e programmati.

Per quanto riguarda la città di Roma, un’area molto sensibile sotto il punto di vista idrogeologico, il censimento ha per ora evidenziato la presenza di oltre 30 tratti fluviali tombati per una lunghezza di più di 40 km" conclude Marco Casini.

Il dibattito è stata l’occasione per evidenziare la necessità di definire proposte e interventi utili per la messa in sicurezza del territorio, dove si estendono chilometri di corsi d’acqua sotterranei su cui, negli anni, sono state compiute opere di urbanizzazione. 

In uno scenario segnato da fenomeni metereologici sempre più estremi, promuovere una cultura della prevenzione, sfruttando le competenze tecniche e tecnologiche a disposizione, è il primo passo per mitigare il rischio idrogeologico e ripristinare un equilibrio sostenibile del suolo.

Alla tavola rotonda, che ha coinvolto anche le altre Autorità di bacino, hanno partecipato: Gaia Checcucci, Segretario Generale Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale; Leonardo Santoro, Segretario Generale Autorità di bacino del distretto Idrografico Sicilia; Tommaso Simonelli, funzionario Autorità di bacino distrettuale del fiume Po; Vera Corbelli, Segretario Generale Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale; Marina Colaizzi, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali; Antonio Sanna, Autorità di bacino regionale della Sardegna.